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Arredamenti Grilli, intervista a Giorgio Tartaro

Dal Salone Internazionale del Mobile, Giorgio Tartaro intervista l’Art Director Simone Cellitti, il quale racconta il mondo Grilli dal punto di vista comunicativo e del marketing strategico. 
SIMONE CELLITTI E LA NUOVA PARTNERSHIP CON GRILLI
G.T: Simone, una nuova avventura! In questo periodo va di moda raccontare i progetti al telefono, perché il nuovo museo del design della Triennale ha posto l’attenzione proprio dove i designer raccontano i loro progetti al telefono. Vico Magistretti diceva: “Se un progetto lo capisci al telefono, vuol dire che è un progetto che funziona”. Tu questo progetto me l’hai in parte raccontato al telefono ed oggi lo vedo di persona…raccontalo a noi adesso.

S.C: Si è vero, anche se forse un progetto ben fatto non ha bisogno neanche di essere raccontato. Sono gli oggetti e gli spazi a dialogare direttamente con noi.
 
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G.T: Infatti oggi lo sto vedendo. Più che un progetto è un sistema di ambienti, una peculiarità, una capacità produttiva anche con degli stili…..perché noi non dobbiamo aver paura di parlare dello stile di questa Azienda, che è molto legata al territorio, lavora con designer italiani ed ha una forte immagine tipica del Made in Italy.

S.C: Hai detto tutto tu. E’ un vero costum-made. Probabilmente un’Azienda che rappresenta nel vero senso della parola il Made in italy. Grilli nasce attraverso una grandissima competenza artigianale ma riesce a essere competente sia in termini seriali che totalmente personalizzati.
 
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DESIGN, TOSCANITA E PRODUZIONE TOTALMENTE MADE IN ITALY

G.T: Questo succede soprattutto quando la produzione è interna, non è delocalizzata. Soprattutto alcune linee di produzione che sono la peculiarità di un’Azienda: mi riferisco alla falegnameria, alle verniciature, ad alcune finiture strategiche. E’ ovvio che poi ci sono dei partner sui tessuti, sulle lampade, sugli accessori…..però questo aspetto è molto importante perché da lì nasce l’identità di un’Azienda.

S.C: L’identità di un’Azienda nasce ovviamente sulla sua storia e quindi sul suo vero e proprio DNA. La bellezza di questo lavoro che presentiamo è che parte dalla valorizzazione del territorio avviene anche attraverso uno strategico partenariato. Il patrimonio culturale di Grilli riflette profondamente la Toscanità. Non a caso abbiamo fatto riferimenti espliciti al Rinascimento come modello e non come stile, e collaborare con un’Azienda a KM0 per me è stato uno degli input importanti da sostenere all’interno di questo processo di crescita.
 
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G.T: Anche per la gestione dei tempi. Ci conosciamo da tanti anni e uno dei vostri cavalli di battaglia, oltre alla qualità e alla cura del dettaglio, è la gestione dei tempi di cantiere e quindi di progetto. Quindi anche, passami il termine, “prefabbricazione” per poi fabbricare in cantiere

S.C: Del resto l’esempio di prefabbricazione lo abbiamo qui al Salone del Mobile, dove è tutto prefabbricato e realizzato in pochi giorni, con una cura del dettaglio che generalmente è superiore a quella di un cantiere tradizionale addirittura. Quindi sì, è vero, saper controllare i processi è l’elemento fondamentale in ogni contesto soprattutto se si tratta di interior design.

DESIGN, COMUNICAZIONE E VISIONE ARTISTICA

G.T: Il tuo, il vostro lavoro per Grilli riassunto in 10 righe.

S.C: Io faccio una sorta di Direzione Artistica “atipica”. Ringrazio l’Azienda per avermi coinvolto e dato fiducia. Atipica perchè ho voluto coinvolgere tutti, non ho escluso nessuno. Ci sono dei designer bravissimi, c’è una struttura molto interessante ed importante. La relazione fra progetto, comunicazione, marketing e vendita è una miscela che ho voluto misurare senza limiti. Quindi bisogna “semplicemente” far emergere le qualità sottese, quello che è stato sommerso fino ad oggi, collegarlo bene attraverso un mood consapevole, comunicarlo e dargli uno slancio anche attraverso di te.

G.T: Grazie ti faccio una domanda cattiva…..ma non perché io sia cattivo, una domanda pertinente. Spesso si arriva da fuori con uno sguardo esterno e si ha uno slancio iniziale. Poi si entra in alcuni meccanismi e si tende ad essere assorbiti dal sistema…..come si fa a restare sempre proattivi, a buttare sempre fuori nuove idee con uno sguardo esterno ma che capisca la lingua dell’interno.

S.C: Secondo me mantenendo la massima umiltà. Non bisogna ragionare con il proprio ego ma ascoltare tutto ciò che ci circonda. Se sappiamo ascoltare ragioniamo sempre nella maniera più duttile e versatile possibile, quindi senza imporre ma coordinando probabilmente cambiando rotta ogni volta. In questo caso si mantiene sempre vivo l’interesse per ogni esperienza che si conduce.

G.T: L’editore quando pensa a un format, a un prodotto, pensa sempre al pubblico e allora parliamo del pubblico di Grilli…… parlerete agli architetti, agli interior designer, agli sviluppatori, ai direttori di catene di alberghi…. a chi vi rivolgete? A chi vorrete parlare?

S.C: Con Grilli stiamo svolgendo un programma molto ambizioso. Abbiamo quasi diviso il pensiero produttivo in 4 categorie: il mercato libero attraverso una soluzione Home Style, i Dealer tramite i prodotti di serie ma anche riservare soluzioni per chi si occupa di Contract. Quindi poniamo l’attenzione a determinate esigenze come l’hotellerie e retail fino alla customizzazione e realizzazione del progetto specifico dell’architetto. Ogni architetto, per chi come Grilli produce realmente all’interno del proprio stabilimento, può portare il suo progetto all’attezione dell’ufficio tecnico e lo si sviluppa insieme. Quindi oltre alle produzioni seriali dedicate e sviluppate con i designer come Giancarlo Vegni e Carlo Bimbi, ci sono le possibilità di customizzare e sviluppare linee di prodotto totalmente nuove.

G.T: Quanto ti diverti quando arriva l’architetto a portare un progetto da sviluppare secondo le peculiarità dell’Azienda?

S.C: Mi diverto perché è una ricchezza enorme quella della condivisione con altri soggetti che hanno idee nuove, che hanno posizioni differenti anche da un punto di vista di lettura del mercato e del prodotto, miscelandole con le capacità di un’Azienda che non dice mai no e che è stimolata verso una ricerca costante sui materiali e possibili applicazioni. La ricerca è un valore aggiunto che non possiamo trascurare oggi.

G.T: Tanti codici, tanti oggetti, tanti mobili, tante soluzioni però mi hai detto prima che hai lavorato a qualcosa che non c’era come la cabina armadio oppure altri temi che erano forse troppo embrionali…..

S.C: Io come Direttore Artistico ho dato degli input. L’Azienda li ha ricevuti perché c’è una proprietà illuminata, come i mecenati della Toscana di tanto tempo fa a cui facciamo riferimento. Poi i designer sono stati coinvolti per sviluppare le loro linee di prodotto secondo un processo organico ed inclusivo. E’ un lavoro corale, un lavoro di team che va rispettato nella filosofia di ogni anima e di ogni mano che da il contributo allo sviluppo di quest’Azienda.

G.T: Un elogio alla materia è evidente con i marmi, le pietre, le impiallacciature, anche i tessuti e le boiserie. Quindi c’è un discorso esplicito attravero alcune lavorazioni dove non c’è paura di nascondere la materia..

S.C: Non possiamo nascondere la materia. Si parla di marmo, di noce canaletto, di laccati lucidi e versioni matt, di inserti di metallo spazzolato e texture innovative. Quando si parla di interior design il patrimonio principale viene affidato proprio alla lavorazione della materia altrimenti sarebbe una semplice scenografia, o un disegno su carta, ed invece noi viviamo in uno spazio tridimensionale fatto di tatto, dove poter toccare le cose e sentirle anche da un punto di vista olfattivo, visivo e acustico è fondamentale. L’ambiente in cui viviamo è multisensoriale e noi dobbiamo dare massimo valore a questa ricettività fisica.
 
MARKETING STRATEGICO E PROSPETTIVE DI BUSINESS
 
G.T: un’ultima domanda…come Direttore Artistico ovviamente è necessario che tu segua alcune tendenze in atto, ed in questo Salone del Mobile si legge molto metallo declinato in tutte le finiture, in bronzo, satinate etc….questo per dire che state immaginando quali sono le indicazioni di alcuni mercati, alcune fiere, alcuni progettisti…..quindi bisogna avere le antenne dritte…..
 
S.C: Quest’Azienda è ben strutturata anche dal punto vista dei sensori di mercato. Ci sono almeno 3 punti di osservazione: il mercato Italia, che ha delle caratteristiche e delle connotazioni totalmente differenti da quello che è il mercato storico con cui l’azienda si è confrontata, cioè quello dell’area russa. Oggi ci stiamo affacciando anche nell’area ancora più estrema che è il contesto cinese. Sono lingue, culture, contesti totalmente differenti per cui riuscire a recepire le loro esigenze e il messaggio nel quale si può lavorare attraverso il prodotto è fondamentale. Unire tutto attraverso un mood non eccessivamente schizofrenico è forse lo sforzo maggiore. Grilli fa ricerca, e quando c’è ricerca c’è volontà di fare un percorso. Non sappiamo di precisione dove andremo, ma sapere che vogliamo fare un percorso attraverso l’impegno e la passione è già una cosa molto importante.
 
G.T: Evviva
 
S.C: Grazie e in bocca al lupo a tutti

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